Alberto Bertoldi
Alberto Bertoldi è nato nel 1955 a Luserna San Giovanni, nel Torinese. L’ aspro paesaggio montano che lo circonda negli anni di formazione – prima nel Canavese, poi nel Piacentino – ne segnerà il carattere e la natura diverrà per sempre una inesauribile fonte di ispirazione per la sua espressione attraverso la pittura a cui egli si avvicinerà giovanissimo grazie al padre anch’egli pittore dilettante.
Frequenta scuole tecniche ma nel contempo fin da ragazzo inizia ad esporre e la sua attività nella pittura è costante. Conosce il surrealista Leone Gariano del quale ammira soprattutto i richiami alla pittura classica; è proprio grazie a lui che, nel 1973, viene allestita la prima personale. Sono anni di curiosità ed entusiasmo e la sua ricerca si focalizza sulla grande stagione del surrealismo che sente idoneo alla sua spinta espressiva dove egli già utilizza gli elementi del paesaggio in chiave simbolica .
Bertoldi si sposa in giovane età ed avrà un figlio ed una figlia ; gli impegni di famiglia lo porteranno ad un parziale allontanamento dal fare pratico, ma proprio questo, spinto da una profonda motivazione, gli consente e lo induce ad approfondire le basi culturali e tecniche di quello che sarebbe a distanza di non molti anni divenuto il suo lavoro per la vita. Proprio in quegli anni maturerà una fascinazione per la pittura “classica” a cui dedicherà molto studio.
Intorno ai 33 anni Bertoldi si riavvicina al “fare” , ma all’inizio l’intento non è più quello dell’espressione, piuttosto quello di confrontarsi con i modelli classici da lui più amati , da Durer a Bosch , da Rembrandt a Ruisdael , da Turner a Constable, da Ingres a Courbet, da Cole a Bierstadt, per citarne solo alcuni, in una sorta di ibridazione tra l’ispirazione contemporanea e gli stilemi dei suoi modelli.
A 37 anni lascia il lavoro tecnico e si dedica completamente alla pittura. E’ una decisione radicale e rischiosa ma è un’urgenza che sente non più procrastinabile , una sfida con e per se stesso e i risultati non tarderanno.
Nei primi anni ’90 apre uno studio a Piacenza; le sperimentazioni si susseguono e il codice espressivo dei suoi paesaggi si delinea con forza, inizia la collaborazione con la Galleria d’arte Braga.
Nel 1996 la prima mostra di questa nuova stagione, con catalogo curato da Stefano Fugazza. Protagoniste delle sue tele, a tal punto da limitare lo spazio all’orizzonte terreno, sono le nuvole. Cominciano anni d’intensa attività. Collabora con la Bugno Art Gallery di Venezia, nel ‘98 la Galleria Braga di Piacenza gli dedica un’ampia personale, con catalogo curato da Gianfranco Bruno. Nel 98 e 99 ottiene due importanti premi alla rassegna internazionale EtruriaArte.
Nel gennaio 2000 la Bugno Art Gallery gli dedica un’estesa mostra personale. Il catalogo, dal titolo L’altrove impossibile, è curato da Flavio Arensi. Lo stesso anno, a Vienna, l’ambasciatrice ONU Gerti Tauchhammer organizza l’evento “Society Redaktionsfest” e le opere di Bertoldi trovano spazio in un’importante mostra con l’artista Ernst Fuchs.
L’attività espositiva, con cataloghi e presentazioni curate da Domenico Montalto, Agostino De Rosa, Alberto Agazzani, Giorgio Soavi, aumenta in tutta Italia. Bertoldi partecipa anche a conferenze, la più importante delle quali all’università IUAV di Venezia. Allo stesso tempo s’intensifica la collaborazione con l’organizzazione Art’è, per la quale lavora in esclusiva fino al 2005.
Il 2006 si caratterizza per un grande mostra antologica, curata da Beatrice Buscaroli, al Museo di Villa Breda, a Padova. Si susseguono numerose mostre: una personale alla Great Art Fair di Londra, un’antologica al Museo – Fondazione “Un Paese”, con la realizzazione di un’importante monografia (interventi di Ruggero Pierantoni, Margonari e Giulio Mozzi).
Dal 2010 la sua attività si concentra principalmente nella collaborazione con la Galerie de l’Europe di Parigi. Inoltre espone all’Artery Gallery di Edimburgo e alla Galleria Hermitage di Dallas.
Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi, nell’ambito della sezione regionale Emilia Romagna.
Successivamente riprende una intensa attività espositiva anche in Italia dove , nella sua città periodicamente espone e collabora permanentemente con la Galleria delle Visioni.
Nel 2013, invitato nell’ambito della rassegna Illusion e RéalitésSensibile, espone una selezione di 20 opere al Salon de l’Academie du Vernet di Vicy.
Nel 2015 l’importante mostra “Clouds” presso la Moatti masterscontemporary di Londra e una mostra evento presso la Banca Profilo di Reggio Emilia.
Nel 2016 Lo studio di Peter Marino (NYC) gli commissione un grande lavoro (c.ca 14mq) per il nuovo show room di Christian Dior, New Bond street Londra. Nello stesso anno Il Museo Alberoni di Piacenza gli dedica una importante antologica curata da Umberto Fornasari, “Sono le nuvole” è anche il titolo del catalogo che, ricco di molti contributi dedicati al museo, presenta la mostra con l’introduzione di Carlo Francou.
Ultimamente Bertoldi prosegue la sua attività espositiva in gallerie private, fiere e rassegne specialistiche, ma anche presso musei fondazioni e sedi istituzionali.
Alberto Bertoldi
Non ancora la notte
oil on canvas, 90x80cm
Alberto Bertoldi
Ancora giorno
oil on canvas, 45x55cm
Alberto Bertoldi
Sunlight
oil on canvas, 90×120 cm
Alberto Bertoldi
Pianura
oil on canvas, 45x35cm
Alberto Bertoldi
Spring
oil on panel, 46×38 cm
Alberto Bertoldi
Presenza
oil on canvas, 57×47 cm
Alberto Bertoldi
Punto di fuga
Oil on canvas, 60×77 cm
Alberto Bertoldi
Oltre la cortina
oil on canvas, 60×55 cm
Alberto Bertoldi
Sconosciuto
oil on canvas, 55×70 cm
Alberto Bertoldi
Senza rumore, senza clamore
olio su tela, dittico, 2pz 120×80 cm