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Giuseppe Faralli

Nato nel 1957 ad Arezzo dove tuttora risiede, per motivi di lavoro nel 1978 si trasferisce a Bologna dove scopre la fotografia quasi per caso frequentando un gruppo di amici fotoamatori. Da subito resta colpito dalle possibilità offerte dal sistema, in particolare viene attratto dal linguaggio essenziale del bianco e nero per le sue uniche peculiarità espressive tanto da allestire una propria camera oscura dove curare l’intero procedimento di stampa, ritenendo altresì tale pratica un valore aggiunto.
Nel 1982 torna ad Arezzo dove nella realtà locale cerca la condivisione della fotografia frequentando alcuni circoli del comprensorio e trova nel “Gruppo Fotografico La Pieve” una situazione ideale per stimolare la propria passione. Il Gruppo conta pochi elementi, ma questo non è visto come un limite, al contrario l’esiguo numero rafforza il senso di amicizia creando un insieme coeso e aperto al confronto. Nelle serate di ritrovo e non solo si parla di fotografia nella sua accezione più completa, dagli aspetti storici a quelli culturali fino alle tendenze in corso.
Da oltre un decennio la propria ricerca è orientata verso una lettura del territorio antropico, tesa a cogliere le varianti legate al corso del tempo. L’interesse per il “Paesaggio sociale” nasce dalla conoscenza dei lavori svolti da autori come Eugene Atge, Walker Evans, i fotografi del cosiddetto “nuovo paesaggio” americano e italiano fino a comprendere quelli della scuola di Dusseldorf fondata dai coniugi Becher, un modo di vedere scevro da forme spettacolari di rappresentazione ma non per questo meno espressivo. La realtà ha, per lo meno, un pathos e questo pathos è bellezza e la capacità sta nello scoprire il bello nell’umile, nel banale, nel decrepito e nel quotidiano, così sostiene la scrittrice Susan Sontag nel saggio sulla fotografia da lei pubblicato.
Da questo ordine di idee sono nati una serie di progetti che sono stati esposti nel corso delle edizioni della manifestazione fotografica denominata “Itinerari”, che si tiene ogni anno ad Arezzo presso la sede del Circolo Artistico in Corso Italia 108.
Nel 2003 ha pubblicato un catalogo in bianco e nero relativo ad una ricerca antologica intitolata “Tempi, luoghi e situazioni”. Sue fotografie sono state pubblicate su riviste del settore quali: Fotopratica e Progresso Fotografico.
Nel maggio del 2011 ha tenuto un corso di tecnica e composizione fotografica agli allievi del circolo “Furio del Furia” di Foiano della Chiana (Arezzo), unitamente all’amico Massimo Padelli.Nello stesso anno è stato invitato a partecipare nella sezione Fine Art di Arezzo & Fotografia con una serie di immagini dal titolo “E’ tempo di fermarsi”. Nello stesso anno ha esposto presso la galleria d’arte di Villicana D’Annibale – via Cavour 57, Arezzo, alcune immagini sul territorio italiano.
A seguire nell’aprile del 2012 presso la galleria “Furio del Furia” – Foiano della Chiana (Arezzo), una mostra dal titolo “Argento vivo”, retrospettiva di immagini in bianco e nero tradizionale, unitamente all’amico fotografo Massimo Padelli.
Nel maggio del 2013 presso lo spazio espositivo di Fotomoderna a Siena-. Via delle Terme 7, mostra dal titolo “North houses”, concernente una ricerca sugli spazi abitativi nord-europei.
Infine, sempre nello stesso anno, ha ottenuto il primo premio ex-aequo nella sezione Percorsi della manifestazione “Crediamo ai tuoi occhi” a cura della Fiaf, con il portfolio “Tracce in ordine sparso”.

“Dintorni e Ravenna”

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