Exhibition: Nobuyoshi Araki – Polaroids
- 12 March 2017
- Sara Cavagnari
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Nobuyoshi Araki – Polaroids
La Galleria 13 – arte moderna e contemporanea presenta dal 15 maggio al 18 giugno 2017, presso la sua sede espositiva in Via Roma 34/b a Reggio Emilia, una selezione di 100 polaroids del più spregiudicato e osannato fotografo contemporaneo giapponese, Nobuyoshi Araki. La mostra si va ad inserire nel conteso del Festival di Fotografia Europea, arrivato ormai alla sua undicesima edizione. Nelle tre giornate d’apertura del Festival, il 5-6-7 maggio, più di 200 mostre fotografiche sparse per tutto il centro storico di Reggio Emilia, saranno visitabili fino a tarda notte.
L’utilizzo della tecnica dell’immagine immediata, Polaroid, rende le immagini fotografiche, che troverete qui raccolte, dei pezzi unici, al limite simili ma mai uguali. Si tratta degli scatti preparatori coi quali l’artista studia la luce, la posa, la situazione e il contesto, dove si lascia andare al divertimento e alla ridente spensieratezza del fare l’amore con la fotocamera. L’opera di Araki, complessa e inclassificabile, è frutto di un approccio esistenziale al mezzo fotografico; l’obbiettivo è il vero tramite con il reale, strumento attraverso il quale vivere, interrogare e consumare la propria esistenza. E in Araki la voracità esistenziale è davvero smodata e si traduce in un atto fotografico bulimico. L’alternarsi eterogeneo di stampe in bianco e nero e a colori, l’uso di formati sempre diversi, e processi di stampa che saturano i colori conferendo una presenza iperrealista al soggetto, enfatizzano la grande libertà del fotografo nei confronti delle questioni tecniche e stilistiche. Eppure, malgrado l’eterogeneità delle scelte formali, le sue immagini rimangono inconfondibili; una fotografia di Araki è pressoché immediatamente identificabile.
La macchina fotografica è per Araki un’estensione del corpo, un organo vitale attraverso il quale egli entra in contatto con il mondo e stabilisce relazioni con le persone, attraverso cui sente ed esprime emozioni, vive i momenti di gioia e metabolizza i dolori della vita.
In esposizione polaroids che rappresentano quattro dei temi più amati da Araki: Kimbaku, la tradizionale legatura giapponese che negli anni ha assunto usi e connotazioni erotiche; i Nudi di giovani donne che porgono con naturalezza il proprio corpo alla fotocamera; i Cieli, scattati quasi sempre dal terrazzo di casa, popolato da lucertole di plastica e Gozilla; i Fiori, dalie, camelie, orchidee e fiori di ogni specie, colti nel momento di massimo splendore, un attimo prima di appassire, come a ricordare che dolore e sofferenza sono parte integrante della vita, quanto la bellezza, l’eros e l’amore.
Una piccola sezione della mostra è dedicata invece alle fotografie più famose di Araki in cui è ritratta la sua musa, la danzatrice modella Kaori. Sono fotografie frutto di un accurato studio e preparazione del set di posa, delle luci, della composizione.
Il sentimento di sottile ma simulato pathos che percepiamo in queste fotografie contrasta con il nitore dell’immagine, con la stessa compostezza della pettinatura e del trucco della modella, con la qualità e lo stato impeccabile dell’abbigliamento, insomma con aspetti che rivelano che la figura femminile in vincoli ha certamente aderito alla “posa” come farebbe un’attrice sul set. L’osservazione successiva di molte altre foto di questo tipo conferma il carattere rituale delle pose, finalizzato alla creazione di un’immagine che, seppur inquietante, non poteva essere considerata allarmante.
In alcuni casi, la presenza accanto alla figura legata, sospesa o no, di elementi tecnici del set di posa, quali lampade, cavalletti o altro, dichiara esplicitamente l’intenzione simulativa dell’azione di Araki.
In questo senso, in buona parte dell’opera di questo fotografo s’affaccia un’esponenza linguistica di costruzione dell’immagine dichiarata e didascalica piuttosto che di carattere istantaneo come avviene invece nelle polaroid. In questo senso, in buona parte dell’opera di questo fotografo s’affaccia un’esponenza linguistica di costruzione dell’immagine dichiarata e didascalica piuttosto che di carattere istantaneo come avviene invece nelle polaroid.
La bellezza dei corpi, la loro fragranza, la loro esibizione, l’offerta delle parti intime delle modelle, reca a una astanza senza sentimento di oscenità che dall’autore delle immagini si trasmette agli osservatori con obbiettiva naturalezza.
BIOGRAFIA ARAKI
Nobuyoshi Araki (Tokyo, 1940), ingegnere e cineasta di formazione, è tra i fotografi giapponesi più conclamati; noto, in particolare, per il carattere erotico dei soggetti, delle situazioni ritratte e per la prolificità delle sue produzioni. Affascinato dalle donne e dalla città di Tokyo, Araki documenta il quotidiano con l’idea di “mostrare tutto” per quello che è: concentra la sua attenzione sull’industria del sesso giapponese (dagli anni ’80 realizza reportage di Kabukich, zona a luci rosse di Shinjuku, quartiere di Tokyo – Tokyo lucky hole, (1983 – 1985) – mettendo in continuo risalto la sessualità femminile.
Dal 1963 al 1972 lavora alla Dentsu Advertising Agency. Nel 1965 la prima personale al Shinjuku Station Building di Tokyo e il matrimonio con Yoko Aoki nel ’71, con la quale realizza il diario fotografico Sentimental Journey durante la luna di miele.
Yoko muore nel 1990 di cancro alle ovaie: le fotografie dei suoi ultimi giorni sono raccolte nel libro Winter journey.
ORARI D’APERTURA PER FOTOGRAFIA EUROPEA:
5-6-7 maggio ore 10:00 – 23:00
13-14 maggio ore 10:00 – 23:00
ORARI D’APERTURA:
dal lunedì al sabato 10:00 – 13:00, 15:30 – 19:30
fuori dagli orari solo su appuntamento
EVENTO 13 MAGGIO:
Proiezione del film documentario Arakimentari
1° visione 19:30, 2° visione 21:00
CONTATTI:
www.galleria13.com
info@galleria13.com
3402397567
EVENTI COLLATERALI
CIRCUITO OFF IN VIA ROMA
“Aiuto foto cancellate per sbaglio”: due weekend di eventi in via Roma per Fotografia Europea 2017
Dal 5 al 7 maggio torna il vivace itinerario del Circuito Off di Reggio Emilia: 60 artisti in una strada e un programma denso di appuntamenti. Le mostre continuano fino al 14 maggio
Oltre 40 sedi espositive, 60 fotografi in mostra e più di 30 eventi a scandire i primi due weekend di Fotografia Europea. Tutto in 500 metri: tanto misura via Roma, cuore multietnico e culturalmente vivace del centro storico di Reggio Emilia, che anche quest’anno dà il suo contributo al Circuito Off del festival con un programma articolato e ricco di sorprese, ideato da Ghirba Biosteria della Gabella e insieme al Comitato dei cittadini di via Roma e con la fondamentale collaborazione di abitanti e commercianti del quartiere.
venerdì 5 maggio alle ore 17 prenderà il via, parallelamente, un fitto programma di iniziative che animeranno la strada più “pop” del centro di Reggio Emilia. Da non perdere la performance “Viaroma#Memoriedelsuolo” della Compagnia Pietribiasi/Tedeschi, di cui sono previste diverse repliche: un viaggio tra dentro e fuori, privato e pubblico, “tra galline e parole alla rovescio, che non si lasciano scrivere in punta di penna”. Evento clou della serata è il dj set di Alessandro Ruzzier (aka Lomo), uno dei dj e producer più rappresentativi della scena breakbeat italiana: appuntamento da Ghirba Biosteria alle ore 22.
Sabato 6 maggio si entra nel vivo già a partire dalla mattinata: alle ore 10.30 è in programma un “Instawalk”, passeggiata fotografica organizzata in collaborazione con Instagramers Reggio Emilia, mentre alle 11.40 si terrà un tour gratuito insieme alla Compagnia Pietribiasi/Tedeschi: un attraversamento del quartiere condotti da una guida d’eccezione, per cogliere relazioni e identità. Sono previste diverse repliche nei giorni 6-7-13 maggio (prenotazione obbligatoria al numero 0522 1607188 o memoriedelsuolo@gmail.com). Dalle 21.30 in Piazza del Popol Giost i sinti tornano in Via Roma grazie a una proiezione a cura del Teatro dei Quartieri in collaborazione con Arci e L¹Associazione Thèm Romanò ONLUS di Reggio Emilia.
La rivista online Erodoto108 sarà presente con una mostra e una redazione aperta al n.29: qui nei primi 3 giorni del festival sarà preparato, scritto, e impaginato in tempo reale un numero speciale a stampa della rivista dedicato proprio al Circuito di via Roma e acquistabile nel secondo week-end della kermesse a Ghirba e in altri punti vendita della strada.
L’intero fine settimana sarà scandito da incontri, workshop e concerti, in una grande festa collettiva che avrà il proprio fulcro in Piazza del Popol Giost, dove sarà allestito un salotto realizzato in collaborazione con Innesti Urbani e TravelOnArt: uno spazio multifunzionale che vuole essere insieme info point, luogo di incontro con gli artisti presenti nelle giornate inaugurali, punto di contatto tra gli organizzatori, il comitato cittadino e i visitatori.
Performance, visite guidate e concerti animeranno anche le giornate del 13 e 14 maggio, durante le quali sarà ancora possibile visitare buona parte delle mostre allestite. Di seguito il programma completo degli eventi e l’elenco degli artisti esposti.
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