Alberto Manfredi

La Bellezza della Forma

Mostra d'arte Alberto Manfredi, la bellezza della forma

Solo show

Alberto Manfredi

31 maggio – 28 giugno 2025

Via Roma 34/b, Reggio Emilia 42121

La Galleria13 è lieta di annunciare l’apertura della mostra “Alberto Manfredi – La Bellezza della forma” che inaugurerà sabato 31 maggio alle ore 17:30 nella sede della galleria in Via Roma 34/b, Reggio Emilia, e che sarà visitabile con ingresso gratuito fino al 28 giugno 2025.

In mostra saranno esposti oli e acquerelli dal 1967 al 1998, pezzi davvero unici pubblicati ed esposti nelle più importanti mostre monografiche dell’artista..

Alberto Manfredi è un pitore molto caro alla Galleria13 che fin dagli anni ’70 l’ha sostenuto e operato per diffondere il suo lavoro in Italia e all’estero; e nonostante siano trascorsi molti anni da allora e siano molti gli artisti passati per la nostra, il fascino che le opere di Manfredi esercitano resta immutato e unico nel suo genere.

Alberto Manfredi (1930–2001) è stato un artista italiano la cui opera pittorica si distingue per una raffinata sensibilità figurativa e una costante ricerca poetica. Nato a Reggio Emilia, Manfredi ha attraversato il secondo Novecento mantenendo uno stile unico e personale, al di fuori delle mode e delle avanguardie più dirompenti, rimanendo però profondamente contemporaneo nel suo linguaggio espressivo.

I suoi soggetti prediletti spaziano dalla figura femminile — centrale nella sua produzione — a nature morte, paesaggi e interni domestici, sempre pervasi da un senso di intimità e silenzio. Le sue donne, in particolare, appaiono spesso colte in momenti di quieta introspezione, ritratte con grazia e malinconia, sospese in una dimensione senza tempo. C’è chi ha visto nell’ossessione di Manfredi per la figura femminile una morbosa perversione senza sforzarsi però di trovare la vera chiave di lettura che apre l’accesso all’intimo mondo dell’artista, uno sforzo ulteriore per comprenderne il pensiero e quindi la sua arte. Ancora più difficile quando si prova a sviscerare il lavoro di un autore come Manfredi notoriamente riservato e che ostinatamente si pone lontano da tutti con lo scudo della sua ironia.

“Certamente, invece, nel corpo della donna egli intravede tutta la irriducibile dignità, la grandezza epica, la capacità di comunicare felicità, di donare calore. Si sente, nella sua rappresentazione del corpo femminile, l’emozione profonda, il rispetto e il fascino duraturo che esso esercita su di lui, come se lì si celasse tutta la verità dell’esistenza. Tutti gli indumenti dell’immaginario della seduzione ( velette, guanti, camicie trasparenti, sottovesti, giacche aperte sul seno, calze, giarrettiere, tacchi a spillo, stivaletti ) con i quali l’artista riveste le sue donne diventano un ulteriore esaltazione del corpo femminile, delle sue singole, preziose parti, un corpo colto nel momento della rivelazione del suo splendore, della sua naturale sensualità, che accende e fa crescere il desiderio.”

La pittura di Manfredi utilizza una tavolozza caratterizzata da toni delicati, sobri e meditati, scelti con estrema cura per evocare atmosfere intime e sospese. Non è mai ridondante o spettacolare: al contrario, Manfredi evita ogni compiacimento decorativo, privilegiando una gamma cromatica tenue, dominata da grigi perlacei, azzurri velati, rosa spenti, ocra dorati, e sfumature terrose.

Come ha osservato Sandro Parmiggiani, nella pittura di Manfredi il colore non urla, ma sussurra. La luce sembra filtrata da un velo sottile, come nei ricordi o nei sogni, conferendo alle sue figure — in particolare alle donne — un’aura di sospensione e mistero. I colori sembrano appena accennati, quasi in bilico tra presenza e assenza, e contribuiscono a costruire quel senso di “tempo fermo” che è cifra distintiva della sua opera.

La cromia non è mai fine a sé stessa, ma è sempre funzionale alla resa emotiva e psicologica dei soggetti. Nei ritratti, ad esempio, le variazioni minime di tono sulla pelle o nei fondi neutri suggeriscono uno stato d’animo più che una descrizione realistica. Nelle nature morte e negli interni, le sfumature monocrome o quasi monocrome rafforzano l’intimità e il raccoglimento della scena.

In definitiva, la tavolozza di Manfredi è uno strumento di poetica visiva, con cui l’artista dipinge il silenzio, la memoria e la fragilità della presenza umana. Una tavolozza che parla sottovoce, ma lascia un’impressione profonda e duratura.

Alcune opere in mostra

Info e contatti

Info@galleria13.com

saracavagnari@gmail.com

tel+39 3402397567

Orari e giornate di apertura:

lunedì 16:00 – 19:00

Martedì 10:00 – 13:00, 15:30 – 18:00

Mercoledì 09:30 – 13:00, 15:30 – 18:00

Giovedì 9:30 – 13:00

Venerdì 10:00 – 13:00, 16:00 – 19:00

Sabato 10:00 – 13:00, 15:30 – 19:00

Domenica chiuso

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